giovedì 19 aprile 2012

L’etichetta poliglotta

The Famous Grouse è una nota marca di whisky scozzese, la cui produzione – come informa puntuale Wikipedia – iniziò con la Matthew Gloag & Son Ltd nel 1897 e prosegue oggi grazie a The Edrington Group e William Grant & Sons (proprietari delle Highland Distillers). 

Si tratta di uno dei whisky più venduti in Scozia e anche oltre i confini nazionali. Ma proprio sulle strategie comunicative per l'export dell'azienda mi vorrei soffermare.

Mi sono infatti imbattuto, pochi giorni addietro, in una bottiglia mignon di The Famous Grouse giunta, credo via Sudafrica, in Italia. 

Mentre stavo per assaporarne il contenuto, il mio occhio – ancora non appannato dai fumi dell’alcol ma solo, al solito, dalla forte miopia – ha comunque colto un'etichetta fenomenale


Un'etichetta mai vista prima: multilingua, plurimessaggio, veramente europeista. Roba da veri poliglotti.

The Famous Grouse. Vabbè. Fino al nome, in inglese, ci siamo.

Primo colpo di scena. Non disperdere il vetro nell’ambiente (in italiano).

Poi, in un delirio da biblica torre di Babele, una lunga scritta, per me assolutamente incomprensibile, in greco.

A seguire, ecco altre avvertenze su contenuto e composizione, stavolta in tedesco: Mit farbstoff (zuckerkulör) zur einheitlichen farbgebung; e nella riga sottostante in danese: Farven justeret med E 150.

Gran finale: l’indicazione di origine geografica, non con un banale "Made in Scotland", ma in francese e in spagnolo. Vogliamo farci mancare qualcosa?

Solo in calce, il ritorno alla madre lingua britannica: Please enjoy our whisky responsibly.

Ecco, magari fatelo anche voi (intendo l'assumere il vostro whisky a piccole dosi) prima di progettare le prossime etichette.

(grazie a Luca Baraldi per le consulenze linguistiche)

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